L’Arcipelago dell’Oceano Indiano è meta ambita dagli italiani quinti nel mondo per presenze sino ad oggi dall’inizio dell’anno. La riscoperta dei valori di un popolo antichissimo al centro della variegata iniziativa della responsabile di Tourism Seychelles Italia. Nel frattempo a Roma Il progetto di Danielle Di Gianvito suggellato a Roma in Piazza di Pietra dalla straordinaria mostra di pittura e scultura del creolo George Camille
Una posizione strategica del paradiso terraqueo di un Arcipelago tutto da scoprire all’interno delle etnie, delle tradizioni e di una cultura da riscoprire e valorizzare: è il presupposto dell’iniziativa, ambiziosa, quanto urgente e condivisibile, intrapresa dalla responsabile di Tourism Seychelles Italia, Danielle Di Gianvito. La Repubblica delle Seychelles è un Arcipelago, a cavallo dell’Equatore, composto da 115 isole (per un totale di 455 km quadrati) nell’Oceano Indiano, al largo dell’Africa Orientale (circa 1.500 chilometri), a cavallo dell’Equatore. Con soli 95.652 abitanti rappresenta lo Stato indipendente africano (è una Repubblica Presidenziale) con la popolazione più esigua: tanto per farci un’idea poco più della capienza totale dello Stadio Meazza di Milano.Vi si trovano numerose spiagge, barriere coralline e riserve naturali, ma anche animali rari come la tartaruga gigante di Aldabra. Punto di partenza per tutte le altre isole è Mahe che ospita la capitale Victoria, la foresta pluviale montana del Parco Nazionale Morne Seychellois e alcune spiagge come la Beau Valon e l’Anse Takamaka. Le lingue ufficiali sono il francese, l’inglese e il creolo delle Seychelles. La valuta ufficiale è la rupia delle Seychelles (1 rupia è uguale a 0,070 euro). Il fuso orario è +4 rispetto all’Italia.
I collegamenti dall’Italia
Da Roma, in 12 ore e 25 minuti si arriva con uno scalo a Mahe; con due scali, si raggiunge Paslin in 15 ore e 25 minuti. Dall’Italia non ci sono voli diretti. Ecco come raggiungere le Seychelles con le compagnie aeree accreditate: Emirates via Dubai; Etihad via Abu Dhabi; Ethiopian Airlines via Addis Abeba; Qatar Airways via Doha; Turkish Airlines via Istanbul.
Il mercato turistico italiano è al momento al quinto posto con 8.755 visitatori da inizio anno, al 18/06/2023, con un incremento del 29 per cento rispetto al 2022.
La mostra nel cuore di Roma
Piazza di Pietra, cuore scolpito in un rione storico di Roma, un ambiente protetto sin dalle fondamenta piantate qualche decina di metri sotto l’attuale Capitale d’Italia, con i Fori a poca distanza, ma vestigia a portata di mano scendendo qualche scalino per scoprire capitelli, massi adagiati come le grandi pietre di La Digue nello splendido arcipelago delle Seychelles. Scelta migliore non poteva essere fatta per suscitare un’emozione in più, un parallelo non solo geografico e per nulla avventato tra due antiche storie: perché tutti conoscono gli antichi fasti dell’Impero Romano, ma non tutti sanno che le isole oceaniche più antiche del mondo siano proprio le Seychelles, “un autentico retaggio permanente delle origini del nostro pianeta dove la Natura ha qualcosa di primordiale e le specie endemiche, fauna e flora, sono numerose” , come ha avuto modo di osservare Danielle Di Gianvito, rappresentante per l’Italia di Seychelles Tourism in occasione della mostra di pittura e scultura di George Camille – dal titolo «Seychelles my soul» – allestita a Roma presso la Fine Art Gallery di Piazza di Pietra 28, nello storico Palazzo Ferrini Cini che vanta nel piano sotterraneo importanti vestigia dell’Antica Roma.
Le parole di Danielle Di Gianvito
“È un onore e un grande piacere far parte di questo importante progetto: un’occasione unica per raccontare le isole Seychelles sotto una luce differente, un’occasione che Tourism Seychelles non poteva perdere”, ha dichiarato Danielle Di Gianvito, presentando il sensibile e poliedrico artista creolo che esprime un’arte non decorativa, ma strizza l’occhio al’esotico di matrice ornamentale: così, il fascino che esercita sul pubblico al di là dell’Oceano va oltre la pura narrazione fantastica del proprio Paese e delle sue tradizioni. Insomma, un’arte autenticamente carica di significato, profonda e densa di senso che procede per segni e per simboli lungo il percorso tracciato da una lucida e attenta riflessione sulla natura, sul rapporto con essa e sul nostro approccio (in)sostenibile.
Riemersione delle dinamiche culturali
Un progetto ambizioso, ma assolutamente condivisibile quello di Danielle Di Gianvito perché legato alle dinamiche culturali e all’urgenza di una loro riemersione: “La composizione etnica dell’Arcipelago delle Seychelles è estremamente eterogenea in quanto, nel corso delle generazioni, le varie etnie si sono pacificamente fuse tra loro al punto che la stragrande maggioranza dei seychellesi vanta origini miste: inevitabile – sostiene con acume la Di Gianvito – che la produzione degli artisti locali rispecchi il contesto multietnico delle isole. Ecco perché, secondo, me è giunto, il momento di far conoscere questo straordinario patrimonio che nasce da una terra baciata dalla natura ma alimentata nei secoli dalla cultura e dalla sensibilità artistica dei propri abitanti”.
La storia di George Camille
Presente all’inaugurazione e sino alla fine vicino a quanti hanno voluto conoscere la sua preziosa arte, George Camille rappresenta una quota importante del progetto ideato da Danielle Di Gianvito. Il sensibile e poliedrico artista è nato a Mahe nel 1963 e ha trascorso la sua infanzia a La Digue: ha studiato arte al Seychelles College e, successivamente, ha collezionato diverse borse di studio che gli hanno consentito di approfondire la propria formazione, in particolare al Blackheath College for Art e al Goldsmiths College, entrambi a Londra: “Negli ultimi 33 – ha dichiarato a «L’Eco del Sud» George Camille – pur non abbandonando la produzione pittorica, le incisioni sono diventate il medium per il mio lavoro più dettagliato e figurativo: possedere un torchio mi ha permesso di sperimentare una ricca gamma di tecniche di stampa calcografica, mescolando una varietà di materiali e processi per creare immagini, capaci di plasmare lo sviluppo e la definizione del mio personale alfabeto visivo”.
Il parere della storica dell’arte Gina Ingrassia
“Accanto alla potenza del simbolo, che campeggia sempre in primo piano e veste le opere di un’aura ancestrale – osserva nel catalogo di presentazione la curatrice della mostra romana, Gina Ingrassia, storica dell’arte – , emerge ovunque con sorprendente vigore la pienezza del colore che si esprime con energia e brillantezza: il blu intenso delle acque profonde dell’Oceano e il verde sgargiante della fitta vegetazione della foresta sono un inno alla straordinaria varietà ambientale offerta da una terra generosa di bellezza, espressa e restituita per mezzo dei cromatismi lucenti. Colpisce quell’universo interiore che si esprime attraverso la magnificenza della Natura con la quale, evidentemente, George Camille è in connessione”.
La cultura miglior decollo del turismo
Insomma, il progetto di Danielle Di Gianvito si specchia nel profondo dell’arte di George Camille, straordinario illustratore di cultura, e prende forma anche con le sue sculture, testimoni di un’arte antica, mai sopita e di estrema attualità. Vivere le Seychelles anche fuori dell’acqua fa comprendere meglio un fascino altrimenti difficile da declinare in maniera completa ed esaustiva per «spiegare» e comprendere un’estasi naturale. Nei prossimi mesi il progetto si arricchirà di nuove tappe da aggiungere nel bagaglio a mano dei visitatori.
[ Paola Notargiovanni ]