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Nino Vaccarella: celebrazione di una leggenda

Il 10 marzo 2013 è stato celebrato a Palermo l’80° compleanno di Nino Vaccarella, carismatico testimonial dell’automobilismo sportivo siciliano, nazionale, mondiale

A dir la verità, Vaccarella, soprannominato il Preside volante o, affettuosamente “Ninni”, è nato a Palermo il 4 marzo 1933 ma la ricorrenza ha ricevuto il 10 marzo un imprimatur ufficiale da parte del Comune di Palermo che gli ha voluto attribuire un riconoscimento alla carriera la cui consegna è stata coronata da una inesauribile, e l’aggettivo non è stato preso a caso, standing ovation a dimostrazione dell’affetto e della stima per il pilota e del fatto che la “Targa” è sempre lì, a portata di mano e di cuore come “lì” continua ad attendere una sempre tardiva riconsiderazione Floriopoli.

Nell’unirsi agli auguri dei tanti che tutt’ora lo celebrano con immutati (ma in realtà crescenti) affetto e stima, la Redazione di Motori360.it, coglie l’occasione per ripercorrere la carriera di questo gentiluomo siciliano lasciando che dati e cifre solo apparentemente aridi, prendano vita nella mente di ognuno di noi in funzione del proprio carico di passione, ricordi e nostalgia per “a cursa” ma non solo: non bisogna infatti dimenticare che la sua dimensione di pilota eclettico e costantemente efficace è data non solo dalle vittorie alla Targa ma anche dalle vittorie a Le Mans, Nurburgring, Monza; solo i campioni con la “C” maiuscola eccellevano tanto come stradisti che come cesellatori in pista e Vaccarella è stato uno di quei pochi.

Inizialmente le gare in salita

Il 1957 ed il ’58 sono ovvi anni di apprendistato: inizia come tanti nelle gare in salita e con l’auto del padre, una Fiat 1100 per passare poi alla Lancia Aurelia 2500; i progressi conseguiti in questi due anni di rodaggio possono essere sintetizzati mettendo a confronto i risultati conseguiti nella salita Passo di Rigano-Bellolampo dove nel ’57 arrivò 5° di classe con la Fiat 1.100 e che si aggiudicò con l’Aurelia GT nel 1958, facendo segnare il nuovo record della corsa.

Nel 1959 arriva la prima vera auto da corsa, una Maserati 2000 4 cilindri, e con lei 5 vittorie in altrettante gare in salita e circuito; la sesta (Catania-Etna) la conquista assieme al nuovo record al volante della Cooper Maserati della Scuderia Centro-Sud. “L’uomo nuovo viene dal Sud”, così scrisse di lui l’indimenticato Mario Casucci su Autosprint.

Nel 1960 con la sua Maserati vinceva alla Bolzano-Mendola alla Monte Erice ed alla colle S. Rizzo ma, cosa più importante, corse la Targa Florio con la Maserati 2890 bird-cage della scuderia Camoradi in coppia con Umberto Maglioli, altro grande stradista; nel suo turno di guida Vaccarella agguantò il primo posto assoluto, distaccando di oltre tre minuti la Porsche di Bonnier, la Ferrari di Von Trips e la Porsche di Gendebien, ma dovette ritirarsi all’ottavo giro per la rottura del serbatoio della benzina.

Nel 1961 arriva l’ingaggio da parte della Scuderia Serenissima del Conte Volpi, che disponeva di vetture di F1, Sport e GT, (Maserati, Ferrari, Porsche); con queste inizia l’esperienza anche all’estero: Nurburgring, Sebring, Le Mans, Monza, Targa Florio, arrivando 3° assoluto in coppia con Trintignant a Monthlery e ugualmente terzo, al Gp di Vallelunga al volante della Cooper-Maserat F1.

Nel 1962 deve rinunciare, possiamo immaginare con che animo, all’ingaggio da parte  della Ferrari in quanto già impegnato con la scuderia Serenissima, per la quale conquistò il 6° posto assoluto con una Lotus nel Gp di Pau; andò meglio alla Targa Florio (3° assoluto su Porsche in coppia con Bonnier) ed alla salita Ollon-Villars, valevole per il Campionato europeo della montagna (1° di classe e 2° assoluto su Porsche); al Gp d’Italia di F1 arrivò nono al volante di una Lotus, mentre dovette ritirarsi alla 24 ore di Le Mans (Ferrari G.T.O. con Scarlatti.

L’arrivo in Ferrari

Gli anni dal 1963 al ’67 sono quelli del primo sodalizio con la Ferrari; 2° assoluto con Mairesse alla 12 ore di Sebring, subisce poi le conseguenze di un brutto incidente alla 1000 km del Nurburgring: causa una brutta frattura al braccio destro, fine della stagione 1963; confermato nel 1964, conquista un 2° posto alla 12 ore di Sebring con la Ferrari P2, un 4° posto di classe alla 12 ore di Reims con una Ferrari GTO e la vittoria alla 1000 km del Nurburgring, alla 24 ore di Le Mans, ed alla Coppa Intereuropa a Monza, quest’ultima con una Ferrari 250 LM della scuderia Filippinetti e vince il titolo mondiale Sport-prototipi (suo primo successo internazionale la 24 ore di Le Mans dello stesso anno, al volante della Ferrari 275 P in coppia con Jean Guichet).

Vittoria e record alla Targa Florio del 1965 con la Ferrari P2 in coppia con Bandini, seguita da altri bei piazzamenti alla 1000 km del Nurburgring, alla Montepellegrino, alla monte Erice; sfortunato con la Formula 1 con la quale si ritira al Gp d’Italia mentre era sesto e ugualmente sfortunato è la stagione successiva, costellata di ritiri e con la sola vittoria al selettivo rally dei Jolly hotels (Giro d’Italia automobilistico).

http://www.youtube.com/watch?v=hygbDyME01o (Video vittoria Targa 1965 raccontata da Nino Vaccarella)

Il 1967 è l’ultimo anno con la casa di Maranello per la quale corre la Targa Florio con la P4, demolisce il suo stesso record sul giro di oltre due minuti ma è poi costretto al ritiro; nel 1968 passa all’Alfa Romeo con la cui sport 33 – 2 litri ottiene degli ottimi piazzamenti, ma è costretto al ritiro quando era in testa alla sua Targa Florio con un vantaggio di oltre 13 minuti sulla poi vincitrice Porsche di Elford; avaro di soddisfazioni anche il 1969 a causa dei difetti di gioventù della nuova e poco collaudata Alfa 33 – 3000 con la quale conquista comunque il 1° assoluto nel Gp di Pergusa, alla media record di 220 km/h.

Nel 1970 rientra alla Ferrari: sua è la nuova 512 S e sue avversarie sono le altrettanto mitiche Porsche 917. Negativo debutto alla 24 ore di Daytona a causa di un’uscita di strada del suo co-equipier Giunti, cui seguiva la vittoria nella 12 ore di Sebring ed altri prestigiosi piazzamenti.

L’Alfa lo richiama nel biennio 1971-72 alla guida dell’ormai affidabile 33 – 3000 con la quale ottiene ottimi risultati, in particolare vincendo per la seconda volta alla Targa Florio ’71 in coppia con Toine Hezemans e nel ’72 conquistando il gradino più alto del podio a Buenos Aires, Sebring e alle 24 ore di Le Mans.

Nel 1973 Vaccarella diviene padre e decide di ritirarsi facendo un’eccezione per correre ancora una volta – ma senza vedere il traguardo – la Targa Florio con la Ferrari 312 in coppia con Arturo Merzario; ritornerà nel 1975 sulle strade madonite, sempre con Merzario ma questa volta con l’Alfa 33TT 12 che gli darà la terza vittoria nella corsa che “Ninni” ha sempre prediletto; questa volta il casco al chiodo lo ha appeso sul serio.

In virtù di questi successi – e della sua costante signorilità – a Vaccarella sono stati attribuiti nel 1966 la medaglia d’oro al valore atletico del CONI, nel 1968 il premio Ascari-Castellotti-Musso dell’ANCAI (Associazione Nazionale Corridori Automobilistici Italiani) ed il premio Polifemo d’argento; nel 1971 diviene Cavaliere della Repubblica; nell’87 il CONI gli assegna la Stella d’Argento al merito sportivo; nel ‘91 il premio internazionale “Castello di Pietrarosse” seguito nel 2000 dal premio ACI-Galatea alla carriera sportiva. Nel 2001 riceve l’Oscar del secolo dal comune di Collesano, ed il diploma del Comitato Internazionale Olimpico, nel 2002 il premio Fair play dal Panathlon international ed infine nel 2003 il premio “Dedicato a…” dal Ferrari club di Maranello.

Nino Vaccarella ha anche scritto un libro autobiografico, “Il Preside volante”.

Redazione Motori360

 

Si ringrazia l’Associazione AMICI DELLA TARGA FLORIO http://www.amicidellatargaflorio.com/ per l’autorizzazione all’utilizzo del materiale del sito ed in particolare delle foto che dallo stesso sono state tratte

● Notizie parzialmente tratte dal sito:

http://www.ninovaccarella.com/

● Per un più completo Palmares di Nino Vaccarella:

http://www.targaflorio-1906-1977.it/paginesommario/Ninovaccarella/Palmares.htm