Il Salone dell’Auto di Parigi, riapre oggi al pubblico – all’insegna dell’elettrico – dopo quattro anni di stop causa pandemia. Pochi gli espositori europei, presenza massiccia degli orientali
Il Covid ha imposto, drasticamente, nuovi stili di vita e di mobilità con un approccio innovativo alle esigenze di tutti i giorni, anticipando cambiamenti attesi nell’arco di almeno un decennio.
Il consumatore, spaesato e spesso alle prese con difficoltà nella gestione del patrimonio e della propria vita lavorativa, se anche può decidere di sostituire il proprio veicolo, non sa come orientare le sue scelte che, nell’arco di pochi mesi, possono rivelarsi improvvisamente inadeguate.
Lo sa bene chi sta ordinando di questi tempi un’auto nuova e si sente prospettare tempi di attesa biblici, spesso non inferiori all’anno.
Il mondo è cambiato perché non accettiamo più di spostarci «comunque», ma pretendiamo che ogni trasferimento – anche se di breve durata – sia un’esperienza gradevole, confortevole, sicura e al giusto costo.
Tutte queste valutazioni, e molte altre ancora, hanno indubbiamente pesato nell’organizzazione e nella partecipazione al «Mondial de l’Auto», così come viene chiamato, con il solito autocompiacimento tutto francese, il Salone dell’Auto di Parigi.
L’edizione 2022 segna il ritorno, dopo quattro anni, di questa importante manifestazione dell’automotive, che in precedenza scandiva regolarmente l’autunno degli «anni pari».
Entrando negli ampi padiglioni dell’Expo di Parigi a Porte de Versailles, la memoria è corsa istintiva non soltanto alle edizioni «ante Covid», vivaci e ricchissime di marchi e di novità, ma addirittura a quelle a cavallo dei due millenni, ovvero quando ai giornalisti dell’auto non sarebbero bastati due giorni per raccontare tutte le novità del settore.
Il mondo è cambiato perché il consumatore è cambiato a sua volta: prima di esaminare de visu un nuovo modello si documenta, visita i siti Internet, naviga sui blog, acquisisce e valuta informazioni e alla fine, varcava i cancelli di questo o quell’autosalone; oggi non aspetta più la grande kermesse come potevano essere, un tempo, il Salone di Torino o quello di Ginevra, o l’indimenticabile Motor Show di Bologna.
Le «Mondial de l’Auto» 2022 si presenta quindi in forma snella, compatta, con pochi ma ricchi padiglioni in cui – salvo rare eccezioni – le novità più interessanti sono già state presentate al pubblico.
Il Gruppo Stellantis
All’ombra della Torre Eiffel, infatti, sono presenti, prevalentemente, i costruttori europei del Gruppo Stellantis di parte francese con l’eccezione di Jeep marchio che ha conosciuto nuova vita grazie alla lungimiranza di Marchionne, che ha proposto l’inedita Jeep Avenger, il nuovo SUV compatto basato sulla piattaforma Stla Small e realizzato in Polonia nello stabilimento di Tychy, lo stesso dove si produce dal 2006 la Fiat 500.
L’autonomia della Avenger, disponibile (per ora?) a propulsione esclusivamente elettrica, è di 400 km per una potenza di 156 cv.
Nuova anche la Peugeot 408, crossover tra coupé e berlina che arriverà in Italia declinata in due potenze di 180 e 225 cavalli.
Il premium brand DS, nato nel 2014 per gemmazione da Citroën, ha presentato invece il restyling del SUV DS 7 e del crossover DS 3, ora con nuova batteria da 54 kWh in grado di portare l’autonomia a 420 km e DS 9.
Il Gruppo Renault gioca in casa
Immancabile la presenza del Gruppo Renault che per iniziativa di Giles Vidal (già a capo del Centro Stile Peugeot), presenta un omaggio elettrico al 100% della vecchia sportiva Renault 5 Turbo, commercializzata dal 1980 al 1985: e se per la nuova R5 Turbo 3E di certo apprezzata dagli amanti di videogiochi e dei rally non si hanno notizie su un seguito produttivo, nel 2025 arriverà sul mercato una compatta che reinterpreterà nella logica zero emissioni le qualità della celebre R4, icona che ha battuto le strade di tutto il mondo e che venne commercializzata dal 1961 al 1994: ad annunciare questo modello è stata la concept car, presentata sotto forma di 4Ever Trophy.
Sempre per conto del brand principale, Renault ha portato nel suo stand anche il Kangoo E-Tech, la 2a generazione del suo furgoncino elettrico a 7 posti, con un’autonomia dichiarata di 285 chilometri.
Il marchio romeno Dacia, sempre della scuderia Renault, espone a Parigi la sua prima full hybrid, attraverso la versione elettrificata della compatta Jogger, e la concept car Manifesto, un Suv realizzato con plastica di riciclo, barre portatutto sul tetto derivate dalla Sandero Stepway, risvolti dei sedili che diventano sacchi a pelo, e pneumatici senz’aria.
Dal marchio per la mobilità sostenibile Mobilize, Renault ha ricavato due concept curiosi, Solo e Duo. Il primo è un veicolo monoposto lungo 1,37 metri, con 3 ruote e una velocità massima di 25 km/h, attento alla sicurezza grazie all’airbag e alla carrozzeria avvolgente. Il secondo modello di concept elettrico (largo 1,30 m, lungo 2,43 m, e alto 1,46 m), è stato concepito per i servizi di noleggio a breve termine agli utenti urbani, sempre ecologico nei materiali usati, raccoglie l’eredità della Renault Twizy: arriverà nel 2023, solo in abbonamento o noleggio, con i suoi interni a due posti, non affiancati ma in tandem. Di base potrà essere guidato con patente AM a una velocità di picco di 45 km/h, o sino ad 80 km/h con patente B: l’autonomia dichiarata, tramite una ricarica dallo sportellino anteriore via spina Tipo 2, è di 140 km.
Grazie ad Alpine, Renault esibirà innanzitutto il concept di hypercar Alpenglow, con «alimentazione a idrogeno con due serbatoi laterali a K e interni monoposto come nelle vetture di Formula 1 (a cui ci si è ispirati pure per il volante), firma sdoppiata a LED, ed enormi cerchi in lega. In più, sarà mostrata anche l’auto sportiva omologata per uso stradale A110 R, alleggerita di 34 kg (ora quindi da 1.082 kg) rispetto al modello A110 S da cui deriva.
Mercedes preferisce il fuori Salone…
Assenti, come detto, i costruttori europei, specialmente quelli tedeschi: Mercedes-Benz ha voluto comunque essere presente organizzando un fuori salone al Museo Rodin di Parigi, ove ha esposto il Suv EQE, realizzato su piattaforma EVA, con 4 ruote motrici sterzanti e un’autonomia di 590 km via batteria da 90 chilowattora.
I costruttori asiatici con molte novità
Di grande interesse – ne parleremo in dettaglio in altra occasione – la presenza dei costruttori asiatici, sia per la loro motivazione a introdurre in Europa i loro prodotti, sia per l’eccellenza dei progetti innovativi e dei concept presentati.
Il marchio cinese BYD, considerato il secondo marchio di veicoli elettrici dopo Tesla e già noto in Europa e nel mondo per la produzione di autobus full electric e veicoli industriali, ha scelto Parigi per presentare ufficialmente al pubblico la sua gamma di auto full electric, forte di quasi vent’anni di esperienza nel settore.
Qualità e design europeo caratterizzano il SUV compatto Atto 3, particolarmente orientato al mercato del Vecchio Continente, del SUV alto di gamma a trazione integrale Tang, e dell’elegante berlina Han, anch’essa a quattro ruote motrici.
Alla fine del prossimo anno, il mercato delle compatte a zero emissioni, almeno in Germania, sarà attenzionato da Great Wall Motors che metterà in circolazione la Funky Cat del sotto-marchio Ora con 320 km di autonomia.
Arriveranno entro fine anno i vietnamiti VinGroup, attraverso il marchio VinFast, presenti in fiera pure con dei crossover (il piccolo VF 6 e il compatto VF 7), con annessa rete di vendita di assistenza, in Europa e USA, con due Suv, tra cui il grande VF 9 ed il medio VF 8.
[ Alessandro Ferri ]