Ritratta spesso nel cinema e riproposta nel più sofisticato modellismo, la mitica due ruote annovera un grande esercito di seguaci
C’è un significato più profondo nel possedere una Harley-Davidson: quello di far parte di un mondo a sé, con le proprie regole e il proprio stile di vita. Tra gli harleysti è, ad esempio, diffusissima la moda di personalizzare la propria moto in modo da renderla un pezzo unico. L’intervento più comune (e anche quello meno invasivo per il mezzo) è quello di tipo estetico costituito dall’aerografia totale o parziale con tinte spesso sgargianti. Ma sono molti anche gli interventi più decisi a livello meccanico, che vedono in primis la sostituzione della marmitta originale con altra dal sound più corposo, oppure di una forcella più lunga o ancora di un manubrio più alto, per finire con una ruota posteriore di maggiori dimensioni. Tutto accompagnato dalle immancabili aggiunte di cromature e particolari molto appariscenti che servono a distinguere una moto dall’altra nell’immensa comunità delle Harley customizzate. Questo fenomeno è talmente sentito che nel marzo 2012 a Miami venne lanciato il concorso di design “Art of Custom” insieme alla collaborazione di noti artisti contemporanei come David “Lebo” Le Batard che circa 20 anni fa fu uno dei primi a portare il graffitismo d’arte nelle città quando ancora tale forma di espressione era illegale. Questa iniziativa sfociò nella ricerca di una nuova ispirazione creativa da esibire sui leggendari serbatoi delle moto Harley. Ma il vero scontro tra titani si tiene ogni anno a Sturgis (South Dakota) per l’AMD World Championship, dove si danno battaglia i migliori customizer provenienti da tutto il mondo solo per questo evento. Nell’ultima edizione, nella categoria “Modified Harley Davidson”, il primo premio è andato a Lorenzo “Boccin” Solinghetto, titolare dell’officina B.C.C. di Venezia, che ha presentato una Knuckle del 1946 che ha letteralmente sbaragliato la concorrenza.
Come ti progetto e costruisco un chopper su base H-D (negli States? NO! In Olanda…)
http://www.youtube.com/watch?v=X8f-c9S0p14
con link ad altri siti analoghi.
Harley + Route66 + Musica = più “yankee soul” di così non si può
Se parliamo di Harley non possiamo non citare la “Route 66”: chi, fortunato straniero con tempo e… Harley a disposizione, di proprietà o affittata in loco che sia (ad esempio: http://www.route66riders.com/), affronterà con le dovute ispirazione e calma questa route che da Chicago lo porterà a Los Angeles, alla fine del suo percorso avrà probabilmente conosciuto gli States più autentici; ma un altro modo non alternativo ma complementare per approfondire questa conoscenza è la musica che con i suoi ritmi particolari sottolinea il passare dei chilometri sotto le ruote; ecco quindi alcuni video che ci mostrano questo leggendario nastro stradale ed altri che lo commentano anche musicalmente: deliziose riprese di Seligman, tipica cittadina della “Route 66”, fanno “capire” l’atmosfera;
http://www.youtube.com/watch?v=bZ8_VTQwpLkk
è un contributo diverso e un po’ fuori tema, ma anche le auto percorrono la “Route 66″…
http://www.youtube.com/watch?v=F-1lbclqNc4
possono mai mancare le ragazze del mondo H-D? Queste sono belle ma ”patinate” però altri video non mettiamo… http://www.youtube.com/watch?v=LBywGWVOEe0
Ed infine musica e immagini: il brano “Route 66” la fa da padrone e chiama a cimentarsi non solo le band di provincia – che peraltro rappresentano la vera essenza di questo tipo di musica – ma anche musicisti più sofisticati come i Manhattan Transfer piuttosto che Natalie Cole o Diana Krall che, jazzista, divide la scena con una chitarra solista che coloro che amano il genere dovrebbero ben gradire:
http://www.youtube.com/watch?v=kLUYf6cekMA
http://www.youtube.com/watch?v=mQwb4SpNuKo
http://www.youtube.com/watch?v=OfgThDntbj0
http://www.youtube.com/watch?v=Nc7idmQUgbE
Le Harley nel cinema
Nel mondo del cinema le fantastiche Harley-Davidson hanno fatto la loro comparsa molto presto, già a partire dal 1954 troviamo, infatti, una WLA in “Un Americano a Roma” con Alberto Sordi, film diretto da Stefano Vanzina. Ancora in questo periodo, possiamo intravedere delle Harley, spesso affiancate alla famosa “Jeep Willis”, in molti film della seconda guerra mondiale quando allora le moto venivano fornite direttamente all’esercito americano per il trasporto della truppa; i tempi d’oro nel cinema arrivarono con gli anni ’60 (ma ricordiamo che nel commercio la Harley era in difficoltà), come non ricordare le più famose Harley “cinematografiche” di tutti i tempi, mi riferisco al film “Easy Rider” girato nel 1969 e interpretato con successo da Peter Fonda, Dennis Hopper e Jack Nicholson. Da allora in poi i fan del marchio e la popolarità delle moto di grossa cilindrata crebbero in maniera esponenziale. Nel 1991 Arnold Schwarzenegger interpretò uno dei suoi migliori film d’azione: “Terminator 2: il giorno del giudizio”. Una delle scene più riuscite del film vede il protagonista, giubbotto di pelle e Ray Ban scuri, impegnare una Fat Boy in un salto da un cavalcavia mentre insegue un enorme camion. Sempre dello stesso anno, uscì un altro film cult molto ricercato dagli appassionati del mondo custom: “Harley Davidson & Marlboro Man” con Mickey Rourke e Don Johnson. Anche Tarantino, in Pulp Fiction, è riuscito ha mostrarci la bellezza delle Harley nella scena in cui Bruce Willis la utilizza per scappare. Il film più recente, che ha sempre come protagoniste queste icone a due ruote, è sicuramente “Svalvolati on the road”, una divertente commedia che vede John Travolta alla guida di alcuni improbabili bikers.
https://www.youtube.com/watch?v=4gVPxPdNLwA
https://www.youtube.com/watch?v=u0JMVal0cdY
https://www.youtube.com/watch?v=mpUIcP1AJOo
https://www.youtube.com/watch?v=-QubcG_Qw24
Le Harley nel modellismo
Molti appassionati del mondo dei motori coltivano un amore ugualmente grande: quello per il modellismo. La possibilità di poter acquistare o riprodurre per poi collezionare i mezzi utilizzati tutti i giorni o, spesso, quelli oggetto dei propri sogni, è un po’ come avere l’opportunità di intraprendere un viaggio parallelo che non finisce mai. La costruzione di un modello in scala ridotta, che riproduca nel modo più fedele possibile un oggetto o trasformi un progetto in oggetto, è un’arte antica (basti pensare che anche Leonardo se ne serviva per sperimentare la costruzione delle sue macchine).
Oggi, partendo da scatole di montaggio, è possibile realizzare bellissimi oggetti da collezionare, magari da affiancare a modelli già assemblati da lasciare così come acquistati ovvero da elaborare; in entrambi i casi non c’è che l’imbarazzo della scelta; se guardiamo ai modelli già montati partiamo da modelli Maisto in scala 1/18 e MondoMotors in scala 1/12, poco più di giocattoli anche nel prezzo (meno di 10 € i primi e meno di 11 i secondi) mentre se ci posizioniamo su un diverso target di acquirenti, citiamo la serie di bei modelli die-cast – sempre in scala 1/12 – della Highway61 commercializzati attorno ai 100 euro; si tratta di modelli in grado di soddisfare la maggior parte dei collezionisti. Ma se si vuole andare veramente al top dobbiamo guardare a Franklin Mint, un produttore americano che ha realizzato una FLHB Electra Glide H-D 1965 con Sidecar in scala 1/10 da togliere sia il fiato e sia… qualche soldino: costa infatti 274 € ma li vale proprio tutti.
Passando al mondo dei kit, ricordiamo il gigante della serie, il mega modello della Fat Boy in scala 1/4 (avete capito bene… anche il modello era Fat, di nome e di fat-to) commercializzato pochi anni fa in edicola in… 77 uscite periodiche; il modellone si fa notare per finiture e dimensioni come possiamo ben vedere nel video
http://www.youtube.com/watch?v=0lW-N9igf7M
sempre per restare in tema di scale monstre, eccoci al modellone della Harley-Davidson FLH Classic Tamiya in scala 1/6 mentre, scendendo verso scale più gestibili, troviamo, ancora oggi protagonista di qualche forum nonostante sia un kit di quasi vent’anni fa, il Big Twin della Academy in scala 1/10 affiancato dalla FXSTS Testors in scala 1/9; altro gradino a scendere ed approdiamo alla più “popolare” scala 1/12 nella quale si è cimentata la Revell con una FLH Electra Glide ritenuta, stando a quanto si legge su alcuni forum di modellismo, di qualità non eccelsa; stessa scala, stesso genere, stesso livello: parliamo dell’IMAI che ha riprodotto diversi modelli Harley (FLSTF Fat Boy, Highway Star, EL Type 1936, Low Rider special custom, FLH High Grade Duo Glide 1960, Electra Glide US Police 1994, una Great Buffalo ed un American Chopper su base Harley). E che dire poi delle ambientazioni al modello acquistato o costruito e magari elaborato? Qui si entra in un mondo nel quale ogni modellista che si rispetti cala tutta la sua capacità di rendere reali, sia pure in scala, desideri e fantasie: no mi posso permettere di possedere la moto dei miei sogni in scala reale? No problem: non solo possiamo montare e riprodurre il modello tanto desiderato ma in più, visto che sognare in grande non costa nulla, lo piazziamo nel nostro onirico box che, tradotto in immagini di quanto realizzato in scala, “rende” così…
http://www.youtube.com/watch?v=GXHjfU9LrD0
Un doveroso cenno, anche ad alcuni produttori italiani
La Protar di Tarquinio Provini, ex campione mondiale di motociclismo, che realizzò una XLH 883 Sportster, una Softail Custom 1340 ed una Heritage Softail 1340. La Protar ha cessato da qualche tempo la produzione di modelli, convertendosi alla costruzione di particolari in fibra di carbonio per moto in scala reale.
La ESCI e l’Italeri due case legate dal fatto che la seconda ha rilevato alcuni stampi della prima; per quanto attiene alla Harley, la ESCI la WLA 45 sia versione civile e sia in versione militare (utilizzata dagli alleati nella seconda guerra mondiale); questa particolare versione, dopo a chiusura della ESCI, venne riprodotta dalla Italeri che riprodusse anche, sempre su stampi Italeri, il modello WR dal quale alcuni esperti modellisti ricavarono belle elaborazioni di questa moto da “dirty track”.
Il compleanno nel mondo
Escluse le celebrazioni in Italia, già trattate nel precedente articolo (Harley-Davidson: un mito a stelle e strisce), citiamo quelle che si svolgeranno nell’arco dell’anno in 11 nazioni di tutti i continenti secondo il seguente calendario:
– India, Goa (31 gennaio – 3 febbraio 2013)
– Nuova Zelanda, Auckland (14 – 17 febbraio 2013)
– Florida, Daytona Beach (9 – 16 marzo 2013)
– Australia, Melbourne (13 – 14 aprile 2013)
– Sud Africa, Margate (26 – 28 aprile 2013)
– Cina, Qiando Lake (30 aprile – 2 maggio 2013)
– Messico, Mexico City (4 maggio 2013)
– Brasile, San Paulo (1 giugno 2013)
– Sud Dakota, Sturgis (3 – 10 agosto 2013)
– USA, Milwaukee (29 agosto – 1 settembre 2013)
– Malesia, Kuala Lumpur (14 – 19 settembre 2013)
Fra questi, l’appuntamento più sentito è sicuramente quello di Milwaukee, patria delle Harley, dove si svolgeranno parate, tre grandi concerti, feste e attività presso il museo storico Harley. Saranno organizzate escursioni in moto lungo le strade della città e anche un evento celebrativo presso il famoso Henry Maier Festival Park. La data di questo appuntamento, inoltre, coinciderà con le parallele celebrazioni per il 30° anniversario dell’HOG-Harley Owners Group previste il 29 agosto al Summerfest Grounds. Ma questa ricorrenza sarà celebrata anche nel vecchio continente: dal 2 al 5 maggio Saint Tropez ospiterà il 7° “Euro Festival Harley-Davidson” che ogni anno incontra il favore di tanti appassionati. È questo l’evento che inaugurerà la stagione estiva dei motori bicilindrici della casa di Milwaukee, in un panorama da sogno come quello della Costa Azzurra dove sarà possibile di giorno rilassarsi su spiagge assolate per partecipare poi ai ricchi programmi musicali del sabato sera, sempre in compagnia della fidata Harley.
Altro evento a cui non mancare è l’Harley Davidson European Bike Week, il più grande raduno motociclistico d’Europa, che si terrà dal 3 all’8 settembre 2013 lungo le rive del Faaker See, nella regione austriaca della Carinzia. Con ben 15 edizioni alle spalle è ormai un classico degli appuntamenti per i soci HOG e anche quest’anno promette di essere all’altezza della sua fama. Sono infatti attese più di 80.000 moto…
Sarà possibile iscriversi alle celebrazioni per questo grande compleanno anche tramite internet. Grazie a Facebook, Twitter ed il sito www.h-d.com/110, gli appassionati del marchio americano più famoso al mondo, potranno condividere foto, video ed esperienze e rimanere sempre aggiornati sugli eventi relativi ai 110 anni della Harley.
Lorenzo Gentile