I primi esemplari arriveranno alla fine del 2020, ma intanto hanno fatto il loro debutto al Salone di Los Angeles dove sono stati accolti molto favorevolmente. Hanno 1 motore elettrico su ciascuna ruota ed un’autonomia fino a 643 km. I prezzi partiranno da 69.000 dollari e chi fosse interessato all’acquisto può fare una pre-prenotazione sul sito della Casa con un deposito di 1.000 dollari
Nel 2009, il neo laureato (Robert Joseph) R.J. Scaringe aveva fondato la società Rivian, anagramma di «Indian River», località della Florida dove aveva trascorso la sua giovinezza, con l’idea di produrre automobili sportive. Il crescente orientamento del mercato mondiale verso le auto elettriche gli ha fatto però cambiare idea e a gennaio 2017 ha acquistato per 16 milioni di dollari uno stabilimento automobilistico dismesso nei pressi della cittadina di Normal nell’Illinois. Si tratta di un vasto impianto utilizzato fino a giugno 2016 dalla joint venture Mitsubishi Motors / Chrysler, dal quale, nel periodo di maggiore produttività a metà degli anni ’80, uscivano oltre 200mila vetture all’anno, tra le quali la Mitsubishi Galant e la Dodge Avenger. L’ultimo modello prodotto in quel stabilimento è stata la Mitsubishi Outlander Sport, ma con il crollo delle vendite nel 2014 e la riduzione da 3.400 a 1.280 dipendenti, alla fine 2015 lo stabilimento è stato chiuso.
Oggi negli immensi piazzali annessi allo stabilimento, dove una volta venivano parcheggiate le auto nuove prima della spedizione ai dealer, sono parcheggiate circa 14.000 vetture Volkswagen ritirate dopo lo scandalo «Dieselgate» e il CEO di Rivian Automotive R.J. Scaringe sta cercando una soluzione al problema, nel frattempo incassa… le locazioni per gli spazi occupati.
Una scommessa sul futuro dell’auto
Il marchio Rivian Automotive è nuovo nel panorama mondiale delle case automobilistiche e oltre a Tesla è uno dei pochi che produce solo auto elettriche. Nonostante attualmente negli Stati Uniti solo lo 0,6% dei 17,2 milioni di veicoli venduti lo scorso anno fossero ad alimentazione full electric, R.J. Scaringe, conta su un cambiamento di tendenza, peraltro annunciato dall’agenzia Moody’s che prevede già nel 2020 un mercato elettrico a livello mondiale di circa l’8% che poi salirà al 20% entro il 2030. Nonostante Tesla abbia finora accumulato perdite per 6 miliardi di dollari, dall’ inizio del 2017 le varie Case automobilistiche hanno investito 70 miliardi di dollari nella tecnologia dei veicoli elettrici e scommettono su queste previsioni, è una sfida, e i modelli di Rivian Automotive potrebbero essere tra i 450 che saranno sul mercato entro il 2025.
500 milioni di investimenti
Oggi il CEO di Rivian Automotive R.J. Scaringe ha 35 anni e con i suoi progetti ha convinto alcuni importanti investitori, tra questi lo Stato dell’Illinois dal quale ha ricevuto circa 50 milioni di dollari, principalmente sotto forma di crediti d’imposta sul reddito o esenzioni fiscali legati al piano industriale che andrà a creare almeno 1.000 posti di lavoro entro il 2024. Altri 450 milioni di dollari li ha raccolti dal fondo di investimenti saudita di Abdul Latif Jameel e da Sumitomo of America, leader mondiale nello sviluppo di energie rinnovabili.
Un Team di alto livello
Per il momento nello stabilimento di Normal che è in fase di conversione per la produzione di veicoli elettrici, ci sono 450 dipendenti guidati da ingegneri e designer di grande esperienza nel mondo dell’automotive. Tra questi Mark Vinnels, Direttore degli ingegneri e del programma, dal 2004 al 2017 è stato il Responsabile delle vetture stradali McLaren, dalla MP4-12C alla 720S. Ma anche Mark Tall che fino al 2013 ha gestito lo stabilimento AM General di Mishawaka nell’Indiana, dove venivano assemblate, solo per il mercato cinese, le Mercedes-Benz Classe R, ma anche gli Hummer H2; e Tom Gale, designer in Chrysler negli anni ’90, sue tra le altre la PT Cruiser e la Viper. Da Jeep, dove era a capo dei designer della attuale Grand Cherokee, è arrivato Jeff Hammound.
Tra gli ospiti al debutto anche la cantante e modella Rihanna
È stato lo stesso R.J. Scaringe, CEO di Rivian Automotive, che nel corso della Press Conference di martedì 27 novembre nel Technology Pavillon al Los Angeles Auto Show, ha presentato al numeroso pubblico ed ai giornalisti, il pickup R1T e il SUV R1S.
Ambedue i modelli sono stati sviluppati sullo stesso pianale a forma di «skateboard», specificatamente realizzato per veicoli elettrici, con 1 motore elettrico da 147 kW su ciascuna ruota con i pacchi batterie al centro del pianale.
Autonomia e prestazioni top di gamma
Al fine di coprire le esigenze di ogni automobilista, l’output di potenza disponibile è tarato su 3 livelli, 300 kW, 522 kW e 562 kW, abbinate ad altrettanti livelli di pack batterie, da 105 kWh, 135 kWh e 180 kWh che consentono un range di autonomia rispettivamente di 390 km, 500 km e 643 km. Con una ricarica rapida di circa 30 minuti si può contare su un’autonomia di circa 300 km. Come tutte le auto elettriche, l’accelerazione da 0 a 100 km/h è fulminea, per le R1T e R1S il cronometro si ferma sotto i 3 secondi, mentre la velocità massima, considerando la tipologia di veicolo, è stata limitata a poco più di 200 kmh.
Pur adottando lo stesso pianale, il passo dei due modelli è leggermente diverso, 3.075 mm per il SUV, 3.450 mm per il Pickup, così come la lunghezza totale, rispettivamente di 5.040 mm e 5.475 mm. Ambedue i modelli denunciano lo stesso peso a vuoto (2.670 kg) e a pieno carico (3.470 kg), cioè hanno una portata di 800 kg, con una capacità di traino di 5.000 kg.
Se il SUV R1S privilegia l’abitabilità con la possibilità della terza fila di sedili per le versioni da 105 e 135 kWh, il pickup R1T facilita il trasporto. Oltre che nel cassone posteriore circa di 1.400 mm x 1.400 mm, un altro vano passante con chiusura è stato ricavato tra i sedili posteriori e il cassone e logicamente in quello che normalmente è il vano motore.
Le sospensioni ad aria consentono il massimo del comfort su strada ed elevate capacità in fuoristrada. In condizioni normali l’altezza da terra sia dell’A1T che del A1S può essere regolata su 240 o 280 mm, oppure abbassata a 200 mm per favorire il carico merci, ma anche aumentata fino a 360 mm per un utilizzo in offroad. In questa modalità, l’angolo di attacco è di 34°, quello di uscita di 30° e quello di dosso di 26°. Ambedue hanno una capacità di guado di 1 metro.
[ Paolo Pauletta ]