La vettura era stata donata a Papa Francesco dalla Casa di Sant’Agata lo scorso novembre e, come già annunciato, sarà battuta all’asta di RM Sotheby’s il prossimo 12 maggio a Monaco
Lo scorso mese di novembre nel corso di una informale cerimonia nello Stato del Vaticano, il CEO di Lamborghini Stefano Domenicali ha consegnato a Sua Santità Papa Francesco una Huracán RWD realizzata dal team di esperti dall’atelier «Ad Personam» della Casa di Sant’Agata. La personalizzazione della vettura per l’«esclusivo cliente» ha interessato la livrea esterna in color Bianco Monoceros marcata da strip Giallo Tiberino in omaggio ai colori del Vaticano, cerchi in lega Giano da 20″ con finitura diamante e pinze freni nere.
L’abbinamento dei colori bianco/nero è stato riproposto anche nell’abitacolo con i sedili in pelle con fascia centrale color Bianco Leda Sportivo e fasce laterali nere con cuciture gialle a vista. Il tocco finale della personalizzazione che di fatto rende unica questa Huracán, l’ha fatta Papa Francesco apponendo la sua firma sul cofano anteriore.
La meccanica è la stessa che contraddistingue questo modello, ovvero motore V10 da 5.204 cc da 580 cavalli con cambio a doppia frizione con 7 rapporti e trazione posteriore con differenziale autobloccante per una velocità massima di 320 km/h.
Dopo la simbolica consegna a Papa Francesco, questa Lamborghini Huracán RWD, con telaio «ZHWEC2ZF1HLA06894», è ritornata a Sant’Agata per essere esposta nel Museo Lamborghini prima di essere ritirata dalla Casa d’aste RM Sotheby’s che l’ha già esposta al recente Retromobile di Parigi, al fine di anticipare la vendita che si terrà il prossimo 12 maggio al Grimaldi Forum del Principato di Monaco.
Il ricavato della vendita interamente devoluto
La quotazione e la base d’asta di questa Lamborghini Huracán RWD non è stato ancora comunicato, ma vista l’unicità della vettura e il fine benefico della vendita, è auspicabile di ricavare un cospicuo importo. Come annunciato da Papa Francesco, il ricavato della vendita sarà devoluto al 70% alla città irachena di Nineveh, pesantemente distrutta dopo l’assedio da parte dell’Isis, il 10% all’associazione «Amici per il Centrafrica Onlus», il 10% alla organizzazione svizzera GICAM (Groupe International Chirurgiens Amis de la Main) e il 10% all’associazione «Comunità Papa Giovanni XXIII» fondata da Don Oreste Benzi.
[ Paolo Pauletta ]