Wrangler, Cherokee e Grand Cherokee si sono presentati al vasto pubblico con inedite personalizzazioni realizzate da Jeep Performance Parts e dalla consociata Mopar
Questa settimana si svolge a Moab nello Utah, il tradizionale «Eastern Jeep Safari», mega raduno di jeepers provenienti da tutti gli Stati Uniti, giunto quest’anno alla 48a edizione.
Per chi non c’è mai stato, è difficile capire di cosa si tratta, ma ogni appassionato di fuoristrada e di Jeep in particolare, dovrebbe andarci almeno una volta nella vita.
Per una settimana vengono organizzati quotidianamente dei «Trail» con grado di difficoltà da 2 a 5, quest’anno ce n’erano 29…, ai quali ognuno può partecipare in base alle proprie capacità e alle caratteristiche del veicolo. Nessuna competizione, solo il piacere di stare insieme ed esibire i propri “gioielli”, molti dei quali con potenti V8 sotto il cofano.
Come tradizione, il marchio Jeep ha portato a questo evento alcuni modelli di sua produzione, personalizzati con accessori prodotti dalla Jeep Performance Parts e dalla consociata Mopar, tanto da venire identificati come “concept”.
Il Presidente e CEO di Mopar Chrysler Group, Pietro Gorlier, presentando quest’anno i 6 concept ha ricordato che: “dal 2002 ad oggi, Jeep e Mopar hanno realizzato oltre 40 concept per presentarli agli appassionati che partecipano al Eastern Jeep Safari”.
I 6 concept derivano dalla Wrangler, dalla nuova Cherokee e dalla Grand Cherokee, con modifiche che riguardano sia la carrozzeria che la meccanica, senza tralasciare gli interni.
A parte il Grand Cherokee denominato Eco Diesel Trail Warrior, in quanto adotta il sobrio propulsore V6 da 3 litri a gasolio, le 2 Cherokee utilizzano invece il 3.2 V6 Pentastar a benzina, versione ridotta del 3,6 litri V6 da 286 cv che equipaggia le 3 versioni della Wrangler.
Wrangler Level Red
Deriva dalla 2 porte Sport soft-top, e si presenta con un lift kit da 2” e pneumatici BF Goodrich Mud Terrain da 35” montati su cerchi con beadlock 8×17”.
Associato al motore a benzina troviamo un cambio manuale a 6 rapporti con un riduttore 4:1 e semiassi anteriori/posteriori Dana 44. Con alcune variazioni ai rapporti di cambio e differenziale, il rapporto finale risulta essere di 73:1.
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Nella parte anteriore, troviamo il paraurti «Rubicon 10th Anniversary» che incorpora un verricello Warn 9.5, a lato due spot di profondità e sotto una piastra di alluminio a protezione della meccanica.
La verniciatura Pitch Black (Nero) della carrozzeria è stata personalizzata con alcuni particolari in color TorRed (Rosso). Colore che vediamo su una banda trasversale alla base del parabrezza, sugli anelli dei beadlock, sul rivestimento del roll-bar e all’interno di 2 feritoie della griglia anteriore. Sulla fiancata sono stati applicati 5 «Badge of Honor», ovvero delle targhette con i nomi di 5 famosi Trail di Moab.
Wrangler MOJO (Mopar Jeep Orange)
Si presenta appunto nel colore Jeep Orange che richiama i colori delle montagne intorno a Moab e al quale deve il suo nome. Meccanicamente non si differenzia molto dalla Red Level, salvo il fatto di essere in versione a 4 porte, sempre soft-top con ½ porte Mopar. Gli pneumatici hanno il diametro più grande, 37” BF Goodrich Mud montati su cerchi dotati di anello beadlock per evitare stallonamenti.
Sulla MOJO è stato preferito un paraurti più stretto, il «Rubicon X» che migliora l’angolo di attacco anteriore, e il verricello Warn più potente della serie Zeon, oltre ai fari a Led.
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A contrasto con il colore Jeep Orange della carrozzeria, sono state applicate alcune strip color Mopar Bronze sul cofano motore, alla base del parabrezza e sulla mascherina anteriore. Tutte queste Wrangler speciali hanno i sedili in pelle Katzkin rifiniti con cuciture a vista in tinta contrasto e marcati con il logo Jeep.
Wrangler Maximum Performance
Si è presentata sia nella versione soft-top che Unlimited, ovvero hard-top chiusa. La maggiore indole off-road è evidenziata dal lift kit da 4”, dai semiassi Dana 60 e dal blocco elettrico dei differenziali anteriore e posteriore. Il rapporto al cambio di 4.88:1, e quello del riduttore di 4:1, portano il rapporto finale a 70:1 in modo da privilegiare la coppia piuttosto che la velocità. Riviste anche le sospensioni con l’adozione di specifici ammortizzatori Fox Bypass.
In questa versione Maximum Performance, al propulsore V6 da 3,6 litri è stato abbinato un cambio automatico a 5 rapporti.
La parte inferiore della scocca è protetta con varie piastre onde evitare danni alla meccanica.
Il frontale acquista maggior grinta con il paraurti «Stinger» di Jeep Performance Parts, marchio che troviamo anche sulla copertura posteriore della ruota di scorta da 37”.
Il fascio dei fari Led anteriori è ulteriormente incrementato dalla barra Led a tutta larghezza posizionata sopra il parabrezza.
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Il colore Mopar Blue della carrozzeria si ritrova anche negli anelli beadlock e in alcuni particolari del cruscotto. In omaggio ai famosi Trail di Moab, anche sulla Maximum Performance sono stati applicati lateralmente i 5 «Badge of Honor».
Le due Cherokee concept presentate a Moab derivano dalla versione Trailhawk, ovvero quella più predisposta per l’off-road e si presentano, almeno nell’aspetto, sensibilmente diverse pur conservando il motore V6 Pentastar da 3,2 litri e 271 cavalli, abbinato ad un cambio automatico a 9 rapporti.
Cherokee Adventurer
Come suggerisce il nome, questo modello è indicato per i viaggiatori avventurosi e il suo carattere è evidenziato dal robusto portapacchi Mopar fissato sulle barre portatutto e dotato di spoiler anteriore per migliorare la penetrazione aerodinamica. Il sottoscocca è protetto da 2 piastre nella parte anteriore per la coppa dell’olio e le sospensioni, e da altre 2 piastre dietro per il serbatoio carburante e la trasmissione.
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Se l’aspetto esterno si caratterizza per il color sabbia della carrozzeria e dai cerchi da 17” sui quali sono montati pneumatici Mud Terrain, gli interni si presentano particolarmente confortevoli con i sedili in pelle nera Katzkin con inserti traforati, cuciture a vista con filo giallo e logo Jeep al centro dello schienale. Pelle che ritroviamo anche sulla corona del volante, i braccioli delle portiere e il pomello del cambio. Il tetto panoramico rende l’abitacolo molto luminoso, almeno fintanto che non ci sono bagagli sul portapacchi.
Cherokee Dakar
Jeep considera il concept Dakar “la Cherokee più estrema di sempre”, considerazione avvalorata dal suo aspetto, con il lift kit da 3” che ne alza la scocca per consentire l’alloggiamento degli pneumatici Mud Terrain da 33” e per i quali è stato necessario montare dei parafanghi supplementari, piacevolmente fissati con delle viti a vista. Questi interventi hanno consentito di migliorare gli angoli di attacco (+4°) e di uscita (+6°) rispetto la Trailhawk di serie portandoli rispettivamente a 32° e 39°. Sotto la scocca sono state montate le stesse protezioni della Adventurer prodotte da Jeep Performance Parts.
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La verniciatura Silver Steel satinata è stata “ringiovanita” con delle bordure Red Flame che incorniciano i vetri laterali, 2 delle 7 feritoie anteriori e 2 feritoie dei cerchi in alluminio da 17”. Anche nell’abitacolo ritroviamo il colore rosso nella cornice della leva del cambio e del monitor al centro della plancia, nonché delle cuciture dei sedili in pelle Katzkin.
Grand Cherokee «Eco Diesel Trail Warrior»
Per coloro che ancora guardano con diffidenza i propulsori diesel, Jeep ha portato a Moab la Grand Cherokee con il 3 litri V6 Multijet II da 250 cavalli con cambio automatico a 8 rapporti. Per meglio comunicare il messaggio di economia nei consumi l’hanno chiamata EcoDiesel Trail Warrior, come dire: “Un diesel economico guerriero sulle piste”.
Per adeguarla al “clima” di Moab e convincere anche gli scettici, è stata dotata di pneumatici Mud montati su cerchi in allumini neri satinati da 20” che, abbinati alle sospensioni ad aria Quadra-lift, consentono di avere fino a 38 cm di luce sotto la scocca.
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Come per la Cherokee Adventurer, la carrozzeria è verniciata con il colore Mojave Sand abbinato al Nero Satin per la griglia anteriore, i codolini laterali e il sottoscocca. Sul tetto è stato montato lo stesso tipo di portapacchi prodotto da Mopar e nel vano posteriore sono stati fissati alcuni contenitori per bagagli disponibili come optional sul catalogo JCMS (Jeep Cargo Management System).
[ Paolo Pauletta ]