L’Europa dell’auto (EU28 + EFTA) chiude l’anno con 13.006.451 immatricolazioni (+670.000 unità sul 2013).
I paesi che maggiormente hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato sono stati, in base agli incrementi percentuali, Spagna (+18,4%), Gran Bretagna (+9,3%), Italia (+4,2%), Germania (+2,9%) mentre la Francia con il suo +0,3% è rimasta praticamente ferma.
Discorso diverso se si passa dalle percentuali ai numeri, che poi sono quelli che contano:
in testa balza la Germania (3.036.773 immatricolazioni senza alcuna campagna incentivante contro i 2.952.431 del 2013); seguono la Gran Bretagna (che con 2.476.435 vendite consegue il miglior risultato dal 2004) e la Francia che converte il suo non significativo +0,3% in 1.795.885 nuove immatricolazioni ed infine l’Italia con 1.359.616 autovetture.
Occorre spendere a questo punto due parole sull’incremento della Spagna, che si spiega con la validità del Plan PIVE – piano di incentivazioni ai consumi messo lo scorso anno in atto dal Governo – che ha generato, dopo 7 anni di crisi, fiducia nei consumi permettendo, inoltre, lo svecchiamento del parco e garantendo, quindi, maggior sicurezza e rispetto per l’ambiente
Proprio a questo proposito Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, sottolinea “quanto, in particolare, il mercato italiano abbia bisogno di misure strutturali di riduzione del carico fiscale su imprese e famiglie, di facilitazione all’accesso al credito e di recupero dell’occupazione, in particolare quella giovanile”.