Una due ruote progettata, sviluppata e prodotta interamente in Italia che vuole essere molto di più: sempre connessa, si rivela proposta di mobilità evoluta, oggetto ludico e strumento di fitness
Non solo una bicicletta a pedalata assistita ma mezzo con cui interagire grazie alla tecnologia PMP (Piaggio Multimedia Platform) Wi-Bike che – attraverso l’utilizzo di uno smartphone che funge da interfaccia – permette al «ciclista» di condividere dati ed interagire da qualunque luogo e con chiunque si voglia.
Semplicità, praticità, eleganza: sono le tre «muse» ispiratrici del progetto Piaggio Wi-Bike i cui designer hanno formato un pacchetto in cui hanno fuso – e profuso – design sportivo, tecnologia e comodità di esercizio.
Il telaio in alluminio – di impronta chiaramente sportiva – è caratterizzato dalla forcella ammortizzata, anch’essa in alluminio e viene offerto in più versioni, a partire dal classico binomio maschile e unisex, ed in quattro allestimenti differenti: Comfort, Comfort Plus, Active e Active Plus.
Piaggio Wi-Bike è mossa da un motore elettrico interamente made in Piaggio. La potenza utile è limitata a 250 W benché il picco raggiungibile sia di 350 W; l’autolimitazione è dovuta/voluta alla necessità di rispettare la vigente normativa relativa alle biciclette a pedalata assistita.
Con queste caratteristiche ed una velocità massima di 25 km/h, Piaggio Wi-Bike non va targata, può accedere alle piste ciclabili e alle zone a traffico limitato e non richiede (ma il buon senso suggerisce il contrario) l’uso del casco.
La batteria da 400 Wh agli ioni di litio – inserita in una custodia verticale assicurata alla traversa posteriore del telaio – ha un’autonomia compresa tra i 60 e i 120 chilometri in funzione delle modalità e condizioni di utilizzo (velocità media, carico, pendenze e via dicendo).
La trasmissione può giovarsi sia del tradizionale cambio meccanico a nove rapporti e sia dell’evoluto variatore disponibile sia ad azione meccanica che a controllo elettronico.
Le centraline di cruscotto, batterie e motore elettrico rispondono ad un codice univoco consegnato al cliente al momento dell’acquisto e possono funzionare solo se collegate e dialoganti l’una con le altre: se in caso di sosta si rimuove il display (una vera e propria chiave elettronica), Piaggio Wi-Bike diviene inutilizzabile, e il display di ricambio si può ordinare solo tramite il codice personale; un buon deterrente contro il furto tanto più che – di norma – in questi casi le Assistenze richiedono anche copia autentica della denuncia di furto.
Ed infine un occhio alla forma fisica: la possibilità di agire sul contributo del motore, trasforma all’occasione Piaggio Wi-Bike in uno strumento di fitness; infatti se il ciclista stabilisce un parametro fisso per lo sforzo fisico (ad esempio, 100 W di sforzo e una determinata frequenza di pedalata) il motore agisce di conseguenza aumentando o diminuendo il suo contributo sulla base delle variazioni altimetriche in modo da rispettare i parametri del programma di allenamento così come impostati.
Ognuno può quindi settare il proprio programma di training da una bassa ad un’alta soglia di sforzo fisico in funzione dell’obbiettivo che si vuole conseguire, fosse pure quello di non sudare nei propri vestiti quando ci si reca in ufficio…
Ed infine gli accessori che vanno (solo per citarne qualcuno) dalla serie di borse e set portacose (ben sei, quattro di diversa foggia e posizionamento in tessuto tecnico e due in cuoio) al portapacchi posteriore, dalla sella al set riparazioni pneumatici ed al casco, ma la lista è più lunga.
Già disponibile in concessionaria, Piaggio Wi-Bike si può acquistare a partire da 2.899 euro.
[ Redazione Motori360 ]