Nei 1.800 metri quadrati dell’imponente stand allestito al Salone di Buenos Aires – che ha chiuso i battenti domenica 28 giugno – il gruppo Renault ha presentato molti modelli e 2 interessanti novità: la Oroch e la Sandero RS
Probabilmente questi 2 modelli non arriveranno mai in Europa, però vale senz’altro la pena segnalare la loro esistenza.
Come chiaramente evidente dalla sua linea, la Renault Oroch deriva dalla Dacia Duster, ma si presenta in una inedita e pratica versione pick-up a doppia cabina. Questa soluzione, molto diffusa in certi Paesi e proposta anche da altri costruttori (VW Saveiro e Fiat Strada), consente di conservare il comfort della Duster, ma con la possibilità di disporre di un capiente vano di carico che in certi casi può rivelarsi molto utile.
L’idea di realizzare questo modello è venuta all’equipe del Renault Design América Latina (RDAL), attualmente diretto da Massimo Barbieri, con sede a Sao Paulo (Brasile) nella elegante avenue Gabriel Monteiro da Silva. Dalla loro matita sono usciti modelli ben conosciuti in Europa, ma adattati specificatamente per quei mercati, oltre a concept come la Sand’up del 2008 e la Sandero Stepway del 2010.
La meccanica della Renault Oroch riprende quella della Dacia Duster e logicamente dispone della trazione integrale. La scelta dei motori si limita a 2 propulsori a benzina, il 1,6 litri da 110 cv presente anche da noi, al quale si affianca un inedito 2 litri da 143 cv.
Come accennato prima, la linea si presenta molto piacevole e filante, anche in conseguenza dell’aumento della lunghezza della vettura (e dello sbalzo posteriore), per consentire di disporre di un volume di carico di 683 litri o 650 chili.
Questo modello sarà prodotto in Brasile nel complesso industriale Ayrton Senna situato nella città di Curitiba.
La Sandero RS ha tutt’altro carattere e potrebbe (si può) paragonare ad una Clio RS per i Paesi emergenti, visto che, come vedremo più avanti, alcune differenze ci sono, sebbene ambedue si fregino del marchio Renault Sport e siano state realizzate sullo stesso pianale «B» frutto dell’alleanza Nissan-Renault e presente su diversi modelli dei 2 Gruppi.
Innanzi tutto il motore, nella Clio RS viene utilizzzato un 1,6 litri TCe che eroga 200 cv, mentre nella Sandero RS troviamo un 2 litri da 145 cv. Le prestazioni sono soddisfacenti, con lo 0-100 in 8 secondi, ma nell’insieme vengono penalizzate dal non favorevole rapporto peso/potenza. La Sandero RS pesa 1.100 kg ed ha un rapporto di 7,6 kg/cv, mentre la Clio RS, pur pesando 100 kg in più, ha un rapporto di 6,0 kg/cv.
Il cambio non è robotizzato, ma più semplicemente è un manuale a 6 rapporti.
La dimensione degli pneumatici e dei cerchi in lega sono le stesse, 205/45 R 17 Continental Sport Contact 3. Le sospensioni sono state tarate specificatamente e sulla Sandero RS i freni sono a disco su tutte e quattro le ruote.
Se la potenza non è ai massimi livelli, l’aspetto estetico è invece molto aggressivo, sia nel frontale completamente ridisegnato e dotato di spoiler inferiore e luci diurne Led, sia nella parte posteriore con uno spoiler sopra il lunotto e 2 terminali di scarico accoppiati.
Anche l’abitacolo è stato adeguato al carattere della vettura, con sedili sportivi rivestiti con un tessuto specifico, pedaliera in alluminio e badge RS alla base del volante in pelle.
Non è prevista l’esportazione in Europa, in quanto i valori di emissioni non rientrano nei parametri imposti. La Sandero RS infatti è dotata del doppio sistema di alimentazione «Flex-Fuel» che permette di utilizzare anche l’alcool da canna da zucchero, un tipo di carburante molto usato in America latina.
[ Paolo Pauletta ]