Non è un furgone e neppure una station wagon ma ha fatto entrare il termine «monovolume» nel dizionario
Sette passeggeri disposti su tre file provviste di sedili girevoli su se stessi, un mezzo con interni alti, confortevoli e spaziosi ma di soli 4,25 metri di lunghezza; prestazioni da gran routière ma con tanto bagaglio al seguito: l’Espace ruppe gli schemi e rivoluzionò il concetto di auto da famiglia permettendo a quelle numerose, o agli amici che volevano andar via in gruppo con sci o attrezzature da sub al seguito, di farlo con un solo mezzo: niente più uscite con due auto e neppure lotte all’impenetrabilità dei corpi per far entrare l’impossibile nell’auto di famiglia.
Monovolume = Espace
Un concetto che si avvicina con successo al suo trentesimo compleanno, che ha fatto vendere più di 1.245.000 unità e si appresta a lanciare la sua quinta generazione in occasione del prossimo Salone dell’auto di Parigi.
Questo mezzo ha talmente influenzato il mercato che non è raro che qualcuno, proprio per intendere genericamente «monovolume», pronunci «Espace» esattamente come ancora oggi per dire 4×4 in senso lato si utilizzi il termine Jeep. Anche se poi è vero che, ad essere puntigliosi e andando indietro nel tempo, il concetto dell’Espace sembra rifarsi a quello del concept «Kar-a-sutra» che, ideato dall’italiano Mario Bellini nel 1972 con il determinante supporto dell’azienda di arredamenti Cassina, è da molti considerato “il padre di tutti i monovolume”.
Bellini espose il suo lavoro lo stesso anno al MoMA di New York in occasione della mostra «Italy: the New Domestic Landscape» interamente dedicata al design italiano.
Prima generazione (1984-1991)
La prima Renault Espace – siamo nel 1984 – non si poteva definire bella anche se, va detto, i canoni estetici di allora andavano avanti a linee rette ed angoli di vario grado il che su un mezzo di volumetria superiore a quella di una berlina, faceva ancora più impressione; questo non creò empatia tanto che della prima serie vennero venduti meno di 200mila esemplari.
Lunga appena 4,25 metri (4,36 dopo il restyling del 1988) la prima, squadrata Renault Espace poteva ospitare sino a 7 persone, ciascuna sistemata sul proprio sedile singolo. Le motorizzazione erano i benzina 2 litri da 110 sino a 120 cv o il 2,2 litri da 110 cv e il turbodiesel 2,1 litri da 88 cv. La versioni TSE aveva i sedili anteriori girevoli mentre la Quadra aveva la trazione integrale permanente.
Seconda generazione (1991-1996)
Con questa versione, presentata al Salone dell’Auto di Ginevra del 1991, assieme alle dimensioni cambiano anche le ambizioni: nonostante il non incoraggiante esordio, Renault tirò dritto per la sua strada e, a sette anni dal debutto, presentò un modello totalmente rinnovato, caratterizzato da linee più tondeggianti ed aerodinamiche mentre il pianale veniva allungato di 18 centimetri.
La lunghezza era di 4,43 metri ma i passeggeri, con più spazio a disposizione rispetto alle vetture di prima generazione, rimangono sempre 7; tre le motorizzazioni disponibili: 2 benzina da 2,2 litri e 110 cv ed un V6 2,9 litri da 153 cv cui si aggiunge un 4 cilindri diesel da 2,1 litri ed 88 cv. Sempre presente a listino la versione a trazione integrale Quadra e, come optional su tutte le versioni, si possono ottenere le sospensioni pneumatiche.
Terza generazione (1996-2000)
Crescita inarrestabile: questa terza versione del ’96, rivista stilisticamente, è ancora più grande (siamo a 4,52 metri) ma per la prima volta nella storia del modello viene introdotta anche una versione allungata, la Grand Espace, lunga 4,79 metri; a testimonianza del fatto che le modifiche sono profonde è la cambiata disposizione del motore, ora montato longitudinalmente.
La gamma dei propulsori si articola in 4 unità, 2 a benzina e 2 a gasolio di diversi livelli di potenza; i benzina sono i 4 cilindri 2 litri (da 115 e 140 cv) ed il V6 da 3 litri (170, 194 o 204 cv, mentre la gamma diesel è ancora più articolata: 1.9 dTi da 100 cv, 2.2 dT da 110 cv e 2.2 dCi da 115 o 130 cv.
Il successo di questa terza generazione è dimostrato dai 365.200 pezzi venduti (71.200 nel solo 1999).
Quarta generazione (2000-2014)
L’ultima versione dell’Espace arriva nel 2002 ed è caratterizzata da linee sempre più penetranti, ampie superfici vetrate (7 m2 di superficie vetrata, di cui 2,46 m2 di tetto trasparente), gli specchietti sulla portiera (un ritorno alle origini) e propulsori benzina e diesel declinati complessivamente in 9 varianti
- Benzina: 1.998 cm3 aspirato 140 cv e Turbo prima da 165 e poi da 170 cv ai quali si aggiunge il V6 da 3,4 litri e 245 cv.
- Diesel: 1.870 cm3 115 cv, 1.995 cm3 dCi 130 e 150 cv (Trasmissione manuale 6 rapporti) e 175 cv (trasmissione manuale 6 rapporti o automatica), 2.188 cm3 150 cv.
La trasmissione poteva essere manuale – a 6 rapporti – oppure automatica.
Quinta generazione (dal 2014)
Ed eccoci alla nuova Renault Espace, anticipata allo scorso Salone di Francoforte dalla concept Initiale Paris. Le forme cambiano e l’auto sembra farsi «contaminare» dal sempre più importante segmento dei crossover. Basata sul nuovo pianale modulare CFM1 sarà, secondo quanto anticipato dalla Casa, ancora più elegante e ricca di tecnologia.
Polivalente e camaleontica
Nella sua lunga carriera l’Espace si è prestata un po’ a tutto: ha strizzato un occhio alla mondanità trasportando le star del Festival di Cannes ma, molto più seriosamente, ha trasportato la fiamma olimpica nel 1992.
Nel 1994 venne approntata la speciale versione «F1», ispirata al mondo del Circus e dotata di un poderoso V10 da oltre 800 cavalli; ma non subì solo il fascino della Formula Uno: nel 1998 fece sensazione una speciale versione cabrio dedicata alla 24 Ore di Le Mans che si correva quello stesso anno.
Giovanni Notaro